Come ogni anno arriva il tempo del saldo dell'IMU (Imposta Municipale Unica) da versare in questa occasione entro il prossimo 16 dicembre.
Per fare chiarezza e aiutare Clienti e Lettori, riepiloghiamo le informazioni essenziali e le novità principali.
Confermiamo una buona notizia.
Per il 2024 resta in vigore l’esenzione IMU per gli immobili occupati abusivamente e quindi non utilizzabili né disponibili.
Per beneficiare di questa esenzione, è necessario aver presentato denuncia alle autorità giudiziarie per violazione di domicilio o avviato un’azione giudiziaria per occupazione abusiva.
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) ha confermato che l’esenzione è valida anche in assenza del decreto attuativo, relativo esclusivamente al modello di dichiarazione IMU.
Come di prassi, l’IMU anche in questo 2024 è stata suddivisa in due rate: 17 giugno per il pagamento dell’acconto (50% dell’imposta totale) e 16 dicembre per il versamento del saldo.
Per il saldo, il calcolo è molto semplice: se non ci sono state variazioni rispetto al 2023, basta sommare l’IMU pagata lo scorso anno (acconto + saldo) e versarne la metà per ogni tipologia di immobile, utilizzando i relativi codici tributo.
In caso di variazioni patrimoniali (acquisti, vendite, successioni) intervenute nel 2023 o 2024, è necessario considerare la situazione attuale.
Tuttavia, il pagamento va calcolato utilizzando l’aliquota deliberata dal Comune per il 2023.
A titolo informativo l'aliquota da calcolare quest'anno per gli immobili siti a Roma è pari all'11,40x1.000.
Se invece l’immobile è stato acquistato nel 2024 e la nuova aliquota comunale è già disponibile sul sito del Ministero dell'Economia e delle Finanze, è possibile applicarla immediatamente. Negli altri casi, si utilizzano le aliquote del 2023.
Il pagamento si basa sui mesi effettivi di possesso dell’immobile: un mese viene considerato intero se il possesso dura più della metà dei giorni del mese stesso. Ad esempio, chi ha fatto il rogito il 12 maggio, dovrà considerare l'intero mese di maggio. Al contrario chi lo avrà fatto il 17 maggio, inizierà a calcolare la quota da giugno.
Il giorno del trasferimento del possesso è riferito all’acquirente.
L’obbligo di pagamento IMU riguarda:
L’esenzione totale si applica all’abitazione principale e alle relative pertinenze (una per categoria catastale), con esclusione delle abitazioni di pregio (categorie A/1, A/8, A/9).
Per i comproprietari, l’esenzione è valida solo per chi risiede e dimora effettivamente nell’immobile.
Gli altri devono versare l’IMU per la loro quota di proprietà.
Con la sentenza n. 209 del 2022, la Corte Costituzionale ha eliminato la regola che limitava l’esenzione IMU a una sola abitazione per le coppie sposate o unite civilmente con residenze diverse.
Ora entrambi gli immobili possono essere esentati, purché ogni coniuge dimori e risieda abitualmente nell’immobile intestato a proprio nome.
L’esenzione non è valida per seconde case con semplice residenza anagrafica senza dimora abituale e i Comuni possono verificare le reali condizioni tramite bollette e consumi.
Per calcolare l’IMU si parte dalla rendita catastale rivalutata del 5% e moltiplicata per un coefficiente (160 per abitazioni, 80 per uffici, 55 per negozi).
Alla base imponibile si applicano le aliquote comunali deliberate per il 2023, salvo aggiornamenti da verificare sui siti dei singoli comuni.
Il pagamento può essere effettuato tramite modello F24, strumento preferibile per compensare eventuali crediti fiscali, o per mezzo di bollettino postale.
Con queste indicazioni, speriamo di aver chiarito gli aspetti principali dell’IMU 2024 e come sempre, in caso di dubbi o situazioni complesse, è consigliabile consultare un professionista.
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