La vita per i proprietari di immobili destinati ad Affitto Breve è sempre più complessa.
Dopo le modifiche normative introdotte lo scorso settembre che abbiamo analizzato nel dettaglio in un precedente articolo e con i numerosi movimenti locali volti a limitare questo tipo di attività accusata di incentivare una forma di turismo di massa incontrollabile nelle città italiane, sono entrate in vigore nuove e stringenti regole in materia di accoglienza degli ospiti.
Il Ministero dell’Interno, attraverso una circolare del dipartimento della Pubblica Sicurezza inviata a tutte le Prefetture, ha imposto il divieto del self check-in.
La circolare si conclude con la raccomandazione ai Prefetti locali di illustrare il nuovo orientamento al comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza e di incaricare la questura dei controlli.
La nuova normativa richiede che i gestori delle strutture ricettive accertino "de visu" l'identità degli ospiti, verificando che il documento d’identità corrisponda effettivamente alla persona che si presenta.
Pertanto, pratiche come il self check-in o l’uso di key box automatizzate sono ora vietate.
L'obbligo trova fondamento nell’articolo 109 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (TULPS), che prevede che gli alloggi possano essere concessi solo a persone accertate che presentino un documento idoneo.
Le generalità degli ospiti devono essere inviate alla Questura tramite il portale "Alloggiati Web" entro 24 ore dall'arrivo.
Per i soggiorni inferiori a 24 ore, la comunicazione deve avvenire entro 6 ore.
L'obbligo di identificazione in presenza si estende anche a nuove tipologie di strutture, come i Marina Resort e le piattaforme di scambio casa, ad esempio gli Home Exchange.
Anche in questi casi, i dati degli ospiti devono essere registrati su "Alloggiati Web" con le stesse modalità.
La circolare evidenzia il rischio che la registrazione sulle piattaforme online possa avvenire con dati fittizi, motivo per cui è indispensabile la verifica diretta.
Secondo il capo della Polizia, Vittorio Pisani, l’uso esclusivo di sistemi automatizzati per il check-in compromette quindi la sicurezza pubblica impedendo la reale identificazione degli ospiti, facilitando la permanenza di persone ricercate o con precedenti nelle strutture ricettive e minacciando di conseguenza la sicurezza collettiva.
L’unica modalità di identificazione sicura, sostiene la circolare, è quella in presenza.
Il Ministro del Turismo, Daniela Santanché, ha elogiato l’iniziativa, sottolineando l’importanza di garantire un turismo sicuro in vista di grandi eventi come il prossimo Giubileo 2025.
Tuttavia non sono mancate critiche da parte di rappresentanti del settore.
Lorenzo Fagnoni, presidente di Property Managers Italia, ha espresso preoccupazione, affermando che queste nuove disposizioni mostrano una scarsa comprensione del settore degli affitti brevi.
Le key box, ampiamente utilizzate anche all’estero, possono garantire la sicurezza anche grazie a tecnologie come il riconoscimento biometrico, usato persino negli aeroporti.
Secondo Fagnoni, l’obbligo di presenza fisica penalizza i piccoli proprietari senza affrontare realmente le questioni di sicurezza.
Sottolinea inoltre come i contratti di locazione breve non seguano le stesse regole delle strutture alberghiere e che sia necessario un approccio normativo specifico per il settore, che tenga conto delle sue peculiarità senza imporre oneri sproporzionati.
Queste nuove disposizioni rappresentano un ulteriore ostacolo per i piccoli proprietari, già messi a dura prova da un contesto normativo in continua evoluzione che non consente di programmare con la giusta consapevolezza gli ingenti investimenti necessari per ottenere discrete redditività.
Se, da un lato, l’obiettivo di garantire la sicurezza pubblica è assolutamente condivisibile, dall’altro è necessario un dialogo costruttivo e più legato alla realtà dei fatti tra le istituzioni e gli operatori del settore, per trovare soluzioni che bilancino innovazione, sicurezza e sostenibilità operativa.
Altrimenti si abbia il coraggio di fare come a New York e in altre città del mondo e si metta fine al settore delle locazioni brevi portato avanti dalla piccola proprietà a favore di chi del turismo fa un business miliardario.
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