Come se non fossero bastati gli enormi problemi derivanti dall’applicazione di questo famigerato Superbonus 110%, di cui si sono fatti carico in primis le famiglie che hanno avuto la sventura di credere fosse una procedura vantaggiosa, nella Legge di Bilancio 2024 è emerso un “regalo” del tutto inaspettato.
La Plusvalenza
A far data dal 1° gennaio 2024, viene calcolata un’incredibile plusvalenza in caso di vendita degli immobili oggetto di interventi di Superbonus, che sarà applicata se la cessione a titolo oneroso verrà realizzata entro 10 anni dalla conclusione dei lavori.
La durata di 5 anni, già prevista nelle bozze iniziali, è quindi raddoppiata nel testo approvato in via definitiva dalle Camere e attualmente in vigore.
Per i 5 anni successivi al fine lavori, le spese sono fuori dalla determinazione dei costi inerenti agli immobili, poi rientrano al 50%.
Che cosa è la Plusvalenza
La Plusvalenza di cui parliamo, è determinata dalla differenza tra il prezzo percepito al momento della vendita e il prezzo d’acquisto o il costo di costruzione del bene ceduto, aumentato di ogni altro costo inerente al bene medesimo (in presenza di immobili acquisiti per donazione, si assume come prezzo di acquisto o costo di costruzione quello sostenuto dal donante).
Tuttavia, ai fini della determinazione dei costi inerenti al bene da cedere, si prevede che qualora si sia usufruito dell’incentivo nella misura del 110% e siano state esercitate le opzioni di cessione del credito o sconto in fattura, varranno le seguennti opzioni:
• nel caso in cui gli interventi si siano conclusi da non più di 5 anni dall’atto della cessione, non si terrà conto delle spese relative agli interventi Superbonus;
• se invece gli interventi agevolati si siano conclusi da più di 5 anni dall’atto della cessione, nella determinazione dei costi inerenti al bene si terrà conto del 50% delle spese relative agli interventi Superbonus. In questo caso, il prezzo di acquisto o il costo di costruzione determinato ai sensi dei periodi precedenti, sarà rivalutato in base alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati.
Quanto Costerà
Oltre a quelle arrivate con l’apposito decreto ad hoc, sono diverse le novità relative al Superbonus inserite nella Legge di Bilancio 2024.
Alle plusvalenze che derivano dalla vendita di immobili su cui sono stati realizzati interventi di Superbonus, nel caso in cui la vendita avvenga entro i primi 10 anni successivi alla conclusione dei lavori, si applicherà l’imposta sostitutiva dell’imposta sul maggior reddito risultante pari al 26%, come se fossero redditi di natura finanziaria.
Lo scopo ufficiale della norma è quello di disincentivare le vendite speculative di abitazioni che sono state oggetto di interventi finanziati con la maxi-agevolazione.
Le Eccezioni
Nel testo della Legge di Bilancio 2024 sono previste alcune eccezioni all’applicazione dell’imposta sostitutiva al 26%.
Per prima cosa sono esclusi gli immobili che vengono acquisiti per successione.
La maxi-tassazione delle plusvalenze inoltre, non si applicherà alle unità immobiliari che sono state adibite ad abitazione principale del venditore o dei suoi familiari per la maggior parte dei 10 anni precedenti alla cessione.
Nel caso in cui tra la data di acquisto o di costruzione dell’immobile e la vendita dell’unità immobiliare sia trascorso un periodo minore di 10 anni, il requisito dovrà essere valutato su tale periodo.
Con tali disposizioni si intende escludere dall’applicazione dell’imposta sostitutiva le compravendite di immobili che non sono dettate da finalità speculative.
Conclusioni
Lasciamo ai lettori ogni opinione e commento in merito a questo inatteso balzello, ma sembra evidente come sarà probabile assistere ad una gran quantità di ricorsi per una norma (ad effetto retroattivo) che ha conseguenze potenzialmente catastrofiche su chi ha, come sempre in buona fede, creduto alle fatue promesse della politica.
Da parte nostra, come sempre, c'è l'impegno di tenervi aggiornati in merito all'eventuale evoluzione della faccenda.
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