Ormai ci siamo.
Il 2024 è in arrivo e porta con sé anche tante novità che riguardano il settore immobiliare e creditizio
I tassi di interesse hanno fortunatamente subito uno stop ai Continui Rialzi che questo 2023 ci ha "regalato" e ciò consente di guardare al prossimo futuro con maggiore ottimismo, per lo meno riguardo all’acquisto di una nuova casa.
Chi ha patito le maggiori difficoltà in questo anno sono stati probabilmente i più giovani, quelli con minori disponibilità economiche e poche garanzie da offrire, ma che sono stati in parte agevolati dai bonus previsti per gli under 36.
Cosa cambia nel 2024
Cambia tanto, vien voglia di dire e certamente non in meglio.
A partire dal primo gennaio prossimo, la legislazione di favore prevista per gli under 36 non includerà più l’applicazione delle esenzioni fiscali relative alle compravendite.
Tornerà di conseguenza l’obbligo di versare in forma ordinaria e non più agevolata:
• l’imposta di registro;
• l’imposta ipotecaria;
• l’imposta catastale;
• l’imposta sostituiva;
• non si avrà più diritto al credito di imposta sull’Iva (in caso di immobile acquistato da costruttore).
Vengono invece prorogate le garanzie sui mutui per l’acquisto, a patto che riguardino la prima casa di abitazione e che la richiesta arrivi da giovani con meno di 36 anni e un ISEE inferiore ai 40 mila euro.
L’agevolazione consiste nella garanzia pubblica fino all’80% del finanziamento per un massimale di 250 mila euro, con l’obiettivo di spingere le banche a concedere mutui fino al 100% del valore dell’immobile, grazie alla possibilità di assumere il rischio per il solo 20% rimanente.
Sembra in effetti che questa stretta normativa rischi di penalizzare ulteriormente i più giovani, dopo che già gli ultimi mesi sono stati molto difficili.
Secondo l’ufficio statistiche di Consap, le garanzie pubbliche all’80% ammesse da gennaio a settembre sono calate di circa il 37% rispetto al medesimo periodo del 2022.
È pur vero che il tema delle Garanzie è comunque fondamentale per l’ottenimento di un finanziamento a favore di chi non ha una posizione lavorativa consolidata e quindi, pur con un significativo aumento di costi rispetto al recente passato, vogliamo sforzarci di guardare positivamente al rinnovo di queste condizioni.
A chi spettano
Possono beneficiare delle agevolazioni previste i giovani che:
• non hanno ancora compiuto i 36 anni di età nell’anno in cui l’atto è stipulato
• hanno un indicatore ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) non superiore a 40.000 euro annui.
L’ISEE viene calcolato sui redditi percepiti e sul patrimonio posseduto nel secondo anno precedente la presentazione all’Inps della Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU): un documento che contiene i dati anagrafici, reddituali e patrimoniali necessari a descrivere la situazione economica del nucleo familiare.
Attenzione però al Calcolo ISEE
Il “nucleo familiare” ai fini ISEE è costituito, ai sensi dell’articolo 3 del DPCM n. 159/2013, dai soggetti componenti la famiglia anagrafica alla data di presentazione della DSU, fatte salve le eccezioni stabilite dallo stesso articolo.
Quindi, a parte la logica condizione del figlio che vive in famiglia e per cui l’ISEE da calcolare è quello complessivo familiare, al comma 5 del predetto art. 3, viene specificato come anche…: “Il figlio maggiorenne non convivente con i genitori ma a loro carico ai fini IRPEF, nel caso non sia a sua volta coniugato e non abbia figli, fa parte del nucleo familiare dei genitori. Nel caso i genitori appartengano a nuclei familiari distinti, il figlio maggiorenne, se a carico di entrambi, fa parte del nucleo familiare di uno dei genitori da lui identificato.”
In poche parole, finché il giovane under 36 vive con i genitori oppure anche da solo ma rimane a loro carico ai fini IRPEF, deve considerare l’ISEE complessivo di tutto il nucleo familiare e non solamente il suo, anche nel caso abbia un reddito autonomo.
Quale mutuo conviene oggi?
Dare un’indicazione precisa, senza valutare il singolo caso, sarebbe poco serio.
Sta di fatto che c’è da salutare positivamente lo stop alla stretta monetaria deciso dalla Bce, che potrebbe aprire le porte tra un paio di trimestri (così è previsto dagli economisti) al primo taglio dei tassi dall’inizio del 2023.
I segnali di normalizzazione per ora si limitano a questo, considerato che continua a sussistere la strana anomalia di un Euribor (parametro di riferimento per i mutui a tasso variabile) più caro dell’IRS (parametro del tasso fisso).
E’ quindi presumibile che da qui a breve i tassi dei mutui variabili siano destinati ad una importante discesa, ma al momento le richieste di mutuo a tasso fisso restano su livelli elevatissimi, pari a quasi il 93% del totale dell’erogato.
L’importanza della Predelibera Reddituale
Sono decenni che lo diciamo ma mai come in questo periodo è fondamentale avere la Certezza di ottenere il finanziamento previsto prima di ricercare qualsiasi appartamento.
Proprio per questo, il Gruppo EffettoCasa ha stipulato con Credipass un accordo per far ottenere preventivamente ai propri Clienti il Pass Mutuo, un documento ufficiale di Predelibera Reddituale della Banca prescelta, dove si attesta la propria capacità creditizia e la garanzia dell’ottenimento del finanziamento richiesto prima ancora di trovare l’immobile di proprio interesse e di impegnarsi con una proposta di acquisto.
I Consulenti EffettoCasa, sono sempre a disposizione dei Clienti per ogni maggiore chiarimento, contattandoci per un appuntamento di persona attraverso il sito www.effettocasa.it, su WhatsApp all'infoline 366.22.78.458 o tramite le nostre pagine social, cercando EffettoCasa_Roma su Facebook, Instagram e YouTube.
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