È palese come il mercato delle Nuove Costruzioni stia vivendo un momento d’oro dopo qualche anno di grandi difficoltà.

Molte sono le cause di questa esplosione di compravendite in cantiere e di alcune abbiamo già parlato in dettaglio, “costringendo” alcuni a velocizzare l’acquisto della nuova casa, anche per non trovarsi fuori dai discutibili parametri imposti dall’Unione Europea a partire dal 2030.

Il nostro gruppo ha appena completato le vendite di 3 importanti cantieri a Roma (Appia, Tuscolana e EUR) in pochissimi mesi tra fine 2022 e inizio 2023 ed anche i nuovi in costruzione a Torrevecchia e Villa Lais stanno riscontrando uno straordinario successo. 

Secondo un articolo appena pubblicato dal Sole24ore, relativo al primo “Osservatorio sull’Abitare del Futuro” realizzato da Scenari Immobiliari e Abitare Co, nelle città italiane le case nuove rappresentano circa il 10% dell’offerta complessiva, con un’importante crescita delle compravendite pari a +10% nel 2022 e del +2,7 % in questo primo periodo del 2023, a fronte di un dato negativo di circa il -8% del mercato degli appartamenti usati.

L’andamento dei prezzi

Con l’aumentare della domanda, ovviamente, crescono anche i prezzi del Nuovo, con un incremento medio di oltre il 3% negli ultimi due anni che si trascinerà anche nel 2023, ove è previsto in aumento del 4,6 %.

Chi compra il Nuovo oltretutto non deve affrontare l’incertezza dei tempi e dei costi spesso indecifrabili di una ristrutturazione, dove certamente non riuscirà a raggiungere i livelli di efficientamento energetico che può garantire una casa nuova.

L’offerta del 10% sul totale è comunque ancora molto bassa rispetto alla media delle grandi città europee vicina al 20% sul totale dell’offerta complessiva.

Offerta e quotazioni

La gran parte delle abitazioni nuove in vendita sono a Roma e Milano.

Sul fronte dell’offerta di case nuove, come emerge dal succitato studio, solo sul mercato di Roma e Milano ci sono 17.400 case nuove, oltre il 75% del totale delle case in vendita nelle principali undici città italiane, pari a circa 23.000.

C’è solo un'altra città che offre sul mercato oltre mille nuove abitazioni, ed è Firenze con 1.450 unità immobiliari.

Tra le maggiori città del Paese, all’ultimo posto per case nuove in offerta c'è Catania con 200 abitazioni, mentre a Palermo sono 350.

Anche a Napoli, terzo comune capoluogo in Italia con oltre 900mila abitanti, c’è poca dinamicità e l’offerta di abitazioni nuove non supera le 450 unità immobiliari.

La differenza tra Milano e Roma

A Milano la nascita dei nuovi cantieri si sviluppa a partire dal centro cittadino, spesso attraverso operazioni di totale riqualificazione di immobili esistenti che avevano una differente destinazione d’uso, sino ad arrivare alle aree della periferia.

Sono in corso molti grandi cantieri inseriti in aree che stanno trasformando il volto della città e sono legati agli sviluppi di rigenerazione urbana, come quelli degli ex scali ferroviari, accompagnati da grandi sviluppi di infrastrutture pubbliche e trasporti adeguati.

Da qui al 2030, il capoluogo meneghino avrà la possibilità di incrementare ulteriormente l'offerta attraverso nuove abitazioni, non solo di fascia alta, cercando di sopperire a quella mancanza di case nuove che la domanda apprezza particolarmente soprattutto quando si parla di costi legati al consumo energetico e all’impatto ambientale.

A Roma invece non troviamo né il fervore né la progettualità istituzionale e gli investimenti pubblico/privati che possiamo verificare a Milano.

La gran parte delle iniziative (comunque numerose) è ubicata nelle aree semicentrali e periferiche, molto più frazionate e di modeste dimensioni e purtroppo non inserite in un quadro di sviluppo organico di infrastrutture e trasporti, con poche attività di ampio recupero urbanistico ma piuttosto di completamento del quadro cittadino preesistente.

Differenza dei prezzi tra Nuovo e Usato

È anche per questo che a Milano la differenza fra il valore del nuovo e quello dell’usato raggiunge in media il 43,2% mentre a Roma non va oltre il 33,9%, superata in questo anche da Firenze dove arriva al 36,5%.

Le aspettative dei giovani sulla casa

Un sondaggio ha fotografato le aspettative dei giovani sulla casa dei sogni.

Ciò che ne emerge è che i ragazzi desiderano una casa in proprietà rispetto all’affitto, ovunque con dimensioni generose e minore attenzione alla presenza di servizi condominiali.

Poco più del 60% del campione ritiene fondamentale la presenza di uno spazio aperto pertinenziale, quale un balcone, un terrazzo o un giardino privato o condominiale, utile anche alla creazione di un rapporto diretto con l’ambiente naturale e di vicinato.

Il giardino, non solo di natura privata, attira l'interesse di circa un quarto degli interpellati.

In cima ai desideri di due terzi del campione si posiziona anche la voglia di un ottimo livello di luminosità.

Grande importanza viene attribuita inoltre alla presenza di una connessione internet efficiente e veloce, ritenuta ormai indispensabile nel momento in cui l’home working è diventato una modalità lavorativa sempre più diffusa e ai vari servizi di smart home oggi disponibili sul mercato.

I Servizi Accessori

Sopratutto per la clientela più matura, il servizio di portierato è ritenuto fondamentale da quasi il 60% del campione intervistato, in quanto in grado di assicurare non solo migliori condizioni di pulizia, manutenzione e decoro delle aree comuni ma anche un senso di maggiore sicurezza.

Sull’esempio dei condomini newyorkesi o londinesi, palestra/wellness, piscina condominiale e sale comuni dove sviluppare attività sociali, attirano l’interesse rispettivamente del 40% e del 30% degli intervistati.

Sempre maggior valore assume la presenza di spazi dedicati al co-working, ritenuti dal 13% degli intervistati una risposta adeguata ed equilibrata tra lavoro in ufficio e home working e locali dotati di postazione per la ricarica dei mezzi elettrici anche in virtù delle direttive comunitarie di prossima attuazione.

Tutto ciò però avendo la possibilità di restare nel proprio territorio.

Circa il 65% degli intervistati, infatti, non opterebbe per un radicale cambio di residenza, scegliendo di restare nella città in cui vive attualmente o al massimo nella stessa provincia.

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