Uno dei temi di cui ci chiedete costantemente informazioni, è quello riguardante l’andamento dei tassi dei mutui.

Abbiamo già dettagliato l’argomento in diversi articoli ma le novità, non sempre positive in questo periodo, sono sempre dietro l’angolo.

Proprio pochissimi giorni fa, la Presidente della Bce Christine Lagarde, ha confermato di ritenere “possibili” ulteriori rialzi dei tassi di interesse, oltre a quello di mezzo punto già previsto a metà marzo.

Lo ha affermato parlando alla tv spagnola Antenna3, dicendo testualmente: “A questo punto è possibile che continueremo questo percorso (il rialzo dei tassi d’interesse, ndr). Impossibile però dire ora a quanto ammonterà il rialzo in ogni singola riunione”.

I dati peggiorativi di Eurostat

Durante l’intervista, Lagarde ha anche commentato gli sviluppi del caro vita definendo ”l’inflazione come una malattia che si diffonde in tutta l’economia nell’area euro e che ha iniziato a moderarsi solo negli ultimi tre mesi ma non in maniera stabile. A marzo, il calo dell’inflazione dovrebbe essere più netto” ha continuato la Lagarde, “a causa degli effetti statistici di base sui prezzi dell’energia, che nel marzo dello scorso anno erano fortemente saliti dopo l’invasione russa dell’Ucraina”.

Questo però prima che l'Eurostat diffondesse i dati di febbraio relativi all’andamento dell’inflazione.

Le stime future di Eurostat

E cosa hanno riportato quindi le ultime stime di Eurostat?

L’inflazione annuale dell’area dell’euro dovrebbe attestarsi all’8,5% nel febbraio 2023, in calo rispetto all’8,6% di gennaio.

Per quanto riguarda le principali componenti dell’inflazione, si prevede che il tasso annuo più elevato a febbraio sarà quello dei prodotti alimentari, alcolici e tabacco (15,0%, rispetto al 14,1% di gennaio), seguito dall’energia (13,7%, rispetto al 18,9% di gennaio), dai beni industriali non energetici (6,8%, rispetto al 6,7% di gennaio) e dai servizi (4,8%, rispetto al 4,4% di gennaio).

I prezzi dei beni alimentari hanno bloccano il calo dell’inflazione dell’eurozona.

Tra i Paesi Ue, il tasso d'inflazione più alto in febbraio è quello della Lettonia (20,1%), seguito da Estonia e Lituania.

Per l’Italia la stima è del 9,9% mentre il tasso tedesco è al 9,3%.

Più bassa l’inflazione in Francia (7,2%) e Spagna (6,1%).

Fanalino di coda e quindi più virtuoso dei 20 Paesi dell’eurozona è il Lussemburgo, con il 4,8%.

Come inciderà sulle famiglie italiane?

È purtroppo evidente come l’aumento dei tassi d’interesse dei mutui, derivante dalla mancata diminuzione dell’inflazione dell’Eurozona, avrà conseguenze significative su chi ha già in corso un mutuo legato all’indice variabile e a chi si approccia adesso al finanziamento bancario per l’acquisto, ad es., di una casa, con il deciso aumento della rata mensile rispetto alle previsioni e di conseguenza con la diminuzione del potere d’acquisto familiare.

Parliamo per fortuna di valori che sono comunque ancora sostenibili dalla maggior parte delle famiglie ma il consiglio è di valutare con attenzione il maggior numero di prodotti bancari prima di accettare un preventivo, perché è proprio in momenti come questi che si possono trovare grandi differenze tra le proposte dei vari istituti.

Ottenere garanzie scritte dalla banca

E soprattutto, prima di formalizzare qualsiasi offerta tra privati o proposta di acquisto tramite società immobiliare, consigliamo di ottenere un documento ufficiale e scritto dalla banca o dalla società di mediazione creditizia, che garantisca il mantenimento delle condizioni pattuite al momento della pre-delibera, come ad esempio il Pass Mutuo che i consulenti creditizi Credipass by EffettoCasa rilasciano ai propri clienti che cercano la nuova casa.

I Consulenti EffettoCasa Roma, sono sempre a disposizione dei Clienti per ogni maggiore chiarimento, contattandoci per un appuntamento di persona attraverso il sito www.effettocasaroma.it, su WhatsApp all'infoline 366.22.78.458 o tramite le nostre pagine social, cercando EffettoCasa_Roma su Facebook, Instagram e YouTube.

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